Simona Scaduto

Dopo aver terminato gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, si è stabilita a Milano per proseguire gli studi di fotografia all’Università dell’Immagine — fondata dal fotografo di moda Fabrizio Ferri —, poi a Londra. A Milano, ha lavorato in alcuni studi fotografici nel settore moda come assistente e ha insegnato fotografia analogica in diverse scuole superiori della città. Ha partecipato ad alcune esposizioni collettive di fotografia iniziando così la sua personale ricerca artistica. Nel 2006 diventa mamma. Nel 2011, decide di realizzare una mostra o meglio una forma di intervento artistico (autonomo e auto finanziato) fino a quel momento nuova nella città di Palermo, ossia affissione di fotografie di grandi dimensioni sui muri di alcuni edifici del centro storico, con un progetto fotografico attento al tema delle relazioni, dal nome Posting of Palermo.
Nel periodo in cui ha vissuto a Londra ha iniziato a riflettere sull’esperienza della migrazione in relazione alle mutevoli condizioni di identità nei nostri tempi, soprattutto nel femminile e la complessità dello condizione maternità/lavoro. Nel 2017 è tornata in Sicilia, avviando nuove collaborazioni artistiche. Inoltre viene a conoscenza dell’enorme comunità internazionale in tema DIY editoriale fotografico ed inizia a sperimentare e realizzare zines fotografiche fino ad acquisire le capacità di insegnare anche agli altri questo affascinante potenziale della carta stampata. Sue fotografie sono state esposte in diverse sedi.
Nel 2020, ha fatto parte della collettiva open—air a Düsseldorf con REBUS, progetto fotografico ancora in corso d’opera.
Nel 2023, ha fatto parte alla terza edizione della Winterausstellung — Mostra d’inverno all’Haus der Kunst, ai Cantieri Culturali alla Zisa, in occasione del decimo anniversario della fondazione Verein Düsseldorf  Palermo, esposizione di opere di 90 artisti italiani e tedeschi attivi nei progetti di scambio artistico—culturali tra l’Italia e la Germania.

 

All’interno di Église, Simona è responsabile della produzione editoriale, della promozione culturale e si occupa di tutoring.
Per contattarla, scrivi a simona@egliseart.com

 

www.simonascaduto.com
su instagram, @simonascaduto

 


 

REBUS
In un’importantissima opera incisoria di Albrecht Dürer dal titolo Melancholia I viene rappresentata la condizione esistenziale della malinconia dell’uomo. Appare complessa e ricca di elementi simbolici; un’angelo circondato da strani oggetti ma anche da utensili molto comuni.
Lo sguardo tra il vago e il deciso, diretto verso un orizzonte lontanissimo e misterioso. È la malinconia.
La questione centrale di Rebus riguarda la messa in scena di questo umore, attraverso i miei ricordi, tra piacere e dolore. Ciò che veniva da me utilizzato è stato lasciato dentro la scena per essere documentato nel suo insieme e nel particolare, immagini come tracce, indagini, scavi interiori. Calcolo, riflessione, ozio creativo, tristezza, genialità sono riconosciute come componenti essenziali della natura umana della dimensione eccezionale dell’esistenza. Si viene così configurando un essere umano che riflette su se stesso, sui propri valori di riferimento, sui propri limiti. Ho vissuto e operato dentro uno spazio limitato, costruito all’interno di una piccola stanza-studio di casa mia, dentro questo ho mangiato, dormito, letto, scritto, fatto giardinaggio, riflettuto, invitando alcune volte anche mia figlia adolescente a farne parte condividendone gli effetti. Rebus è una pratica ancora in divenire.

 

POSTING PALERMO
Posting Palermo è una serie di fotografie di grande formato affisse sui muri di Palermo. Muri di luoghi abbandonati, degradati o temporaneamente vicini presenti in città. Il progetto fotografico racconta il gesto dell’abbraccio compiuto da coppie reali. Sono state ritratte nei loro appartamenti, nel loro spazio privato. L’abbraccio significa l’energia che risiede in ognuno di noi o semplicemente ricevere calore, protezione, consolazione da qualcuno. Anche unione, amore, sostegno, comprensione, protezione.

 

 

Simona Scaduto, Crisalide

 

CRISALIDE
Crisalide è un’azione performativa, realizzata come processo creativo e meditativo. Il tema della crisalide riguarda il cambiamento, l’evoluzione a nuova forma ed essenza. Il progetto è di tipo autobiografico, voluto per affrontare un momento della mia vita del tutto nuovo e verso un futuro del tutto incerto, sconosciuto ma eccitante.

 

 

SISMA
É il risultato dell’incontro tra posa, fotografia di travestimento e combinazioni di identità. Le personalità multiple dell’artista sono una serie di ritratti in bianco e nero incollati sulle bacheche della pubblicità dei cinema della città. Questi manifesti mostrano una nuova storia ai passanti confondendo le loro aspettative.

 

ORA CHE CI PENSO ( I REALLY DON’T KNOW ABOUT MY FUTURE)
Nell’estate del 2013 nella popolosa località balneare di  Mondello, a Palermo, ho intervistato alcuni adolescenti, ponendo loro solo una semplice e diretta domanda, ‘Cosa desideri per il tuo futuro‘. In seguito ho realizzato i loro ritratti con le loro risposte,infine un po ‘ come cartelloni pubblicitari ho attaccato le grandi foto poster all’esterno delle cabine della spiaggia, stimolando così una corrispondenza tra i soggetti fotografati, le loro risposte e i bagnanti della spiaggia.

 

SIGNORA PALERMO è una zine, a tiratura limitata, realizzata con la tecnica della risografia. Le immagini che la compongono sono state realizzate durante il giorno di Natale tra alcuni angoli della città di Palermo. La città si presentava al mio sguardo quieta, silenziosa e, vista l’occasione, eccezionalmente vuota. Durante questa passeggiata fotografica uno e solo uno l’incontro che ho avuto, la donna vestita di rosso all’angolo di  un crocevia normalmente molto popoloso, e in quell’istante il ritratto di Lei.

 

INCLUSIONE è un progetto fotografico sviluppato nel 2018 che vede messi insieme due media: fotografia e video. E’ un progetto collettivo e sinergico, realizzato con  Iole Carollo, Alberto Gandolfo e Peppe Tornetta. Personalmente ho scelto la fotografia analogica. Le donne coinvolte provengono da diversi Stati dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Africa, vivono a Palermo per scelta e qui hanno costruito la loro storia contribuendo, attivamente, alla vita sociale e culturale della città, sono individui perfettamente inclusi, sono e si sentono incluse.

 

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